giovedì 21 giugno 2012

Un'estate al mare, stile balneare


Stai bene così

E anche quest'anno l'estate è arrivata. Come se non ce ne fossimo accorti con questo gran simpaticone di Scipione che ci fa sudare come maiali (ma che poi, sudano i maiali?) e bere come cammelli nel deserto. Se dico la parola estate, la prima immagine che mi viene in mente è quella un po' bambinesca del disegno stilizzato mare – spiaggia – ombrellone - sole. Poi, siccome non sono più una bambina, al bozzetto colorato aggiungerei: lettino, libro, lettore mp3, massaggiatore, un bel cocktail pestellato con sobrie cannucce nere e frittino di mare sulla spiaggia. Ah, che vita di stenti! Va bene, torniamo alla realtà.
Come ho già raccontato in precedenza, le mie estati da bambina e poi da adolescente le ho trascorse in Sardegna. Quando ero piccola partivo insieme a mia madre e mio fratello, mentre mio padre rimaneva a Torino a lavorare. Quando la sera tornava dall'ufficio, essendo da solo, si preparava pasti semplici, libero di mangiare ciò che più gli piaceva. Quando un piatto gli piaceva particolarmente, provava a riproporlo anche a noi, una volta tornati in città. Certo, l'insalata di fagioli e cipolle non sono la cosa che piace di più ad una bambina, (però adesso, mmm...) ma le uova al pomodoro, quelle mio padre le faceva proprio buone!
E' un piatto semplice, economico, molto saporito e profumato. Di primo acchitto, l'accostamento del pomodoro con le uova strapazzate sembra azzardato, ma vi assicuro che è un connubio azzeccato, con quel gusto deciso dei capperi, delle acciughe e il profumo di origano e basilico.
Le uova al pomodoro hanno per me il gusto dell'infanzia e della serenità, la stessa che trasmetteva il mio papà quando stava ai fornelli e cucinando si divertiva.
Raccomando vivamente di premunirsi di una scanata di pane, perché uova al pomodoro chiamano scarpetta. In abbondanza.


A casa mia...esperimenti paterni!

Uova al pomodoro

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