martedì 13 novembre 2012

In bianco e nero

Foto by Quartaparetepress.it

La mia nonna paterna, Ninì, era degli inizi del '900 e quando è morta io ero una bambina. I miei ricordi sono quindi più dei flash, delle istantanee un po' sbiadite di momenti che a volte non so più se ho vissuto veramente o se mi sono stati raccontati troppe volte. Pensieri in bianco e nero.
Una donna del sud, emigrata a Torino come tanti in cerca di lavoro e del grande amore che qui trovò, che ha vissuto l'esperienza terribile della guerra sia da bambina, che da madre che deve proteggere la famiglia senza un marito, in quel momento al fronte; una donna abituata a dover essere forte e che negli ultimi anni della sua vita si è lasciata accudire dai suoi figli. Quattro. Tutti maschi. Ussignùr. Quando nasce un bambino non importa il sesso, ma che sia in salute, certamente, però una femmina, per una madre, è qualcosa di differente. E' la propria bambola personale, da vestire con abitini un po' frù frù, da pettinare e fare codini con nastri colorati, è un po' tornare bambine per giocare “alla mamma”. Ecco, con quattro maschi è un po' diverso. Mio zio, il terzo nato dei fratelli, aveva da bambino i capelli biondi con i boccoli; mia nonna, che avrebbe voluto una figlia femmina, glieli aveva fatti crescere e ci sono foto che lo ritraggono – a 3-4 anni - con una sontuosa banana in testa. Racconti di famiglia vogliono che un signore chiese a mio zio con aria tenera: “Come ti chiami, bella bambina?” e lui, che di femminile aveva solo i capelli, si alzò il grembiule e con  voce scocciata rispose “Sono un maschio!”.
Sono quindi certa che, quando sono nata io, prima femmina dopo cinquant'anni, mia nonna fosse molto felice. La ricordo come una donna piccola di statura, rotondetta – a pensarci assomigliava un po' alla signora Minù – i capelli candidi, grandi mani e occhi azzurri annacquati dalla vecchiaia. Gli occhi li ho presi da lei e da bambina mi continuavano a ripetere che per averli belli bisognava mangiare tante carote.
Quindi, oggi, una ricetta con questo ortaggio meraviglioso e versatile, che si presta ad essere cucinato in tanti modi. Sottili rondelle arancioni aromatizzate al curry con mandorle tostate che danno quella piacevole croccantezza in bocca, un contorno perfetto con della carne, ma anche abbinato a del riso Thai profumato.
Oggi sarebbe stato il compleanno della nonna Ninì, donna di cui vorrei sapere ancora tante cose e non so se saprò mai.

A casa mia...album di famiglia.

Carote al curry con mandorle tostate




Nessun commento:

Posta un commento