venerdì 23 novembre 2012

Pillole del F.lli Carli Day

Olive taggiasche F.lli Carli

 Entusiasta è dir poco. Quella di ieri è stata una giornata meravigliosa e un solo post non basterà per raccontarvi tutte le cose belle che ho imparato e che ho visto in occasione del Fratelli Carli Day. Ho bisogno di qualche giorno per mettere a posto le tante foto scattate e per farvi un resoconto dettagliato di questo viaggio stampa tra gli uliveti di Imperia e la storia di questa azienda che si può sicuramente considerare un fiore all'occhiello della grande qualità italiana nel mondo. Ma l'eccitazione è ancora forte e non posso che cominciare a parlarne per condividere con voi questa esperienza formativa sotto tanti punti di vista: culturale, storico, scientifico e ovviamente culinario. Ritmi serratissimi.
Partenza da Torino con le mie amiche blogger Alessandra e Valeria al mattino presto, prestissimo...credo che il gallo stesse ancora dormendo. Ad accompagnarci fino ad Imperia, sede della Carli, il nostro autista privato Mario con un macchinone degno di Sex&The City. Ci piace.
All'arrivo veniamo accolte da Silvia ed Eleonora, responsabili della comunicazione per i F.lli Carli, insieme ad altre colleghe foodblogger di Milano e giornalisti di varie testate. Il tour comincia nelle colline sopra Oneglia, dove crescono gli ulivi che donano le olive taggiasche per l'olio Dop della casa: Marco, agronomo, ci ha spiegato come si coltivano le piante, come e quando si raccolgono le olive, la cura per l'albero e il territorio. Successivamente, tornate alla Carli, spiegazione scientifica sulle qualità organolettiche dell'olio e prove di degustazione di diverse tipologie. L'assaggiatore di olio è un mestiere vero e proprio, con tecniche di analisi particolari secondo parametri ufficiali del regolamento della CE. Poi, lezione di pesto con lo chef Enrico Calvi – io ho cannato clamorosamente le quantità di aglio e sale, ma ho imparato a fare il vero pesto nel mortaio! - che ci ha anche preparato un pranzo strepitoso. Non ha voluto svelare i suoi segreti su una ricetta meravigliosa e altamente scenografica: una nuvola di albume d'uovo cotta al forno con dentro il tuorlo che si rompe, grattata di tartufo e specchio di crema di formaggio. Goduria massima, cercherò di riprodurla alla facciazza dello chef che vuole tenere la ricetta celata.
Pochi minuti di pausa e visita del museo dell'olivo: la storia dell'olivo e dell'olio, dall'Oriente fino alla Spagna, attraverso reperti archeologici romani, greci, etruschi, egiziani, fino ad arrivare alle ricostruzioni di frantoi del '700 e '800. Una storia affascinante. C'era anche un pezzo di tronco di ulivo silicizzato risalente a 12 milioni di anni fa. L'uomo non esisteva ancora. Un albero che ha resistito a cambiamenti climatici e territoriali notevoli: forse anche per questo i Greci lo consideravano sacro.
Dall'antico al moderno: visita del frantoio attuale e della parte dell'azienda che si occupa del riempimento bottiglie e imballaggio. Era come assistere ad una puntata di “Com'è fatto con Barbara”!
Piccolo saccheggio all'Emporio: sale aromatizzato alle olive e rosmarino, olive taggiasche – ho già in mente una ricetta – patè e tonno, quello speciale, e poi pronte per ripartire verso Torino.
Una giornata intensa, che qui vi ho riassunto al massimo, ma di cui tornerò a parlarvi presto.
Terra meravigliosa la Liguria, ma sapete quanto sia legata al Piemonte e alle sue tradizioni. Per cui oggi, in attesa della ricetta ligure, un piatto della mia regione, un'altra idea per le feste Natalizie. Lo stracotto al Barbera ha bisogno di tempo, tanto tempo: prima la carne deve marinare nel vino per almeno 12 ore, poi deve cuocere lentamente, a fuoco basso per minimo 3 ore. Bisogna saper aspettare e non avere fretta, ma è l'unico modo per avere una carne che si scioglie in bocca. Bontà assoluta, che ha bisogno di un calice di vino rosso importante come un Nebbiolo, meglio ancora un Barbaresco o un Barolo. Procedimento lungo, ma difficoltà zero: provate nel weekend, non ve ne pentirete.

A casa mia...belìn, non male lo stracotto!

Stracotto al Barbera

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