lunedì 17 dicembre 2012

Meglio tardi che mai


Google immagini
365 368 giorni di te e di me. Venerdì la mia piccola Bea ha compiuto un anno. Con le mani congelate, nell'eterna attesa delle commissioni in tribunale, avevo scritto sull'Iphone un post ricco di emozioni per il primo compleanno della mia bimba, ma poi mi si è cancellato. Maledetta tecnologia. Voglio rimediare, perché è vero che passata la festa gabbato lo santo, ma la prima candelina è così importante che deve essere celebrata, anche se in ritardo.
E' incredibile che sia già trascorso un anno da quella fredda mattina (e dolorosa notte) e, contemporaneamente, sembra strano pensare alla mia vita e alla mia famiglia senza Beatrice che, con la sua faccetta buffa e il suo culetto “pannolinato”, ha riempito la casa di gioia.
Quando è nata aveva le mani lunghe e le unghie affusolate come quelle della Nonna Albertina, gli occhi a mandorla ricordavano quelli di una peruviana – le mancava il poncho colorato e lo zufolo stile pubblicità Nescafè ed era perfetta – tanti capelli scuri, i peli sopra le orecchie e sulla schiena. Uggesù – ho pensato – questa creatura mi costerà un patrimonio in ceretta. I neonati raramente sono dei bijoux, ma lei era proprio mostrina. Ma era mia e mi incantavo a guardarla nella culletta trasparente dell'ospedale. Così piccola eppure così perfetta, peli inclusi. Ora la criniera nera è stata sostituita da sottili capelli biondi che incorniciano guanciotte paffute e sorrisi meravigliosi, i primi passi sono stati fatti – giusto tre di numero – ed ogni giorno è una scoperta. Un anno intenso, un anno di cambiamenti, di notti in bianco, di maglioni perennemente macchiati di rigurgito, di pianti indecifrabili e di sorrisi, di conquiste, di crescita per tutta la famiglia, un anno di grande felicità.
Quando sono tornata a casa dall'ospedale, stanca e dolorante, la prima cosa che ho fatto è stata quella di mettere la piccola nana nella culla e di stappare una bottiglia di spumante con il Maritino. Bisognava festeggiare. E così è stato nel weekend appena passato, dove la nonna, gli zii, padrino e madrina e ovviamente Alice, hanno aiutato Bibi a spegnere la sua prima candelina. Oltre alla torta, ho pensato che per un brindisi con le bollicine, fossero perfetti dei piccoli bignè salati, ripieni di crema al salmone. Sono semplici da fare e si presentano molto bene. Il salmone è sinonimo di Natale e di occasioni speciali, e questi bignè sono perfetti per un aperitivo elegante o per la tavola delle feste. Ho utilizzato le uova di lompo nere e rosse che decorano e danno gusto,con le striscioline di salmone avanzato ho formato delle piccole roselline che rendono ancora più scenografico il piatto.

A casa mia..auguri Beatrice!

Nessun commento:

Posta un commento