martedì 26 febbraio 2013

Vietato lamentarsi

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 Quando si parla di cucina regionale si va incontro a grossi pericoli. C'è sempre qualcuno che salta fuori e ti dice che il piatto, fatto in quel modo, è assolutissimamente sbagliato, sacrilegio, la trisavola della zia della mamma – e quante ne sapeva lei – si starà ribaltando nella tomba.
Sono d'accordo sul fatto che non sia giusto snaturare  ricette che hanno alle spalle una storia, una motivazione nel loro esistere – molto spesso sono di origini contadine – e avere rispetto per il passato delle varie popolazioni. Se ad un romano dici di usare la pancetta al posto del guanciale nell'amatriciana, forse non ti rivolgerà più la parola; mai dire ad un milanese che non usi il midollo per il risotto allo zafferano o ad un piemontese che non metti l'aglio nella bagna caoda; e se nella pizza usi un altro tipo di pomodoro che non sia San Marzano, un napoletano potrebbe dire “Ma qua stiamo pazziando?”.
Come ben sapete, io non sono una purista della cucina, anche se mi piace andare a cercare i racconti che stanno dietro ad un piatto. Questo blog si chiama A casa mia non solo per accogliervi idealmente tra le mura della mia cucina, ma per condividere con voi quelli che sono le mie ricette, giuste o sbagliate, perché a casa mia si fa così. In ogni caso – excusatio non petita - penso che inevitabilmente una ricetta regionale subisca variazioni perché fa parte del bagaglio culturale di una popolazione, di una tradizione, e “tradizione” – qui la mia prof del liceo sarebbe contenta – deriva da una parola latina che significa consegnare, trasmettere. Il più delle volte la trasmissione nel tempo è stata orale perché la maggior parte delle persone era analfabeta. Per cui le ricette venivano tramandate di madre in figlia, di nonna in nipote e spesso – come capita con il telefono senza fili – erano soggette a piccoli cambiamenti, a volte non voluti, in altri casi dettati dai gusti personali.
Quindi oggi mi butto in uno dei grandi classici della cucina romana, gli spaghetti alla carbonara: pochi e semplici ingredienti per un primo piatto che è un'estasi per le papille.
Io la faccio così ed è buonissima, per cui astenersi lamentele. Che oggi non è giornata.

A casa mia...quanno sei bbbella Roma quann'è er tramonto!

Spaghetti alla carbonara

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