giovedì 28 marzo 2013

Ciao magre!

Tara Lynn - Google immagini

Mi è sempre piaciuto sfogliare le riviste, ma non quelle di moda. Non fraintendetemi, non che non mi piacciano i vestiti, anzi. Avessi la carta di credito di Richard Gere, come in Pretty woman, farei uno shopping sfrenato – magari tra un paio di scarpe e una stola in shantung, aggiungo una padella e una formina per biscotti – ma le foto di moda, tendenzialmente, mi annoiano. Modelle altissime, magrissime, fighissime con vestiti costosissimi che a me starebbero malissimo – se riuscissi ad infilarmeli – e che non posso permettermi. Ma anche no. Lo stereotipo della donna perfetta che la società ci propone è bella, curata, fresca di parrucco, con le unghie lunghe e laccate, senza un pelo superfluo e con la taglia 40. Meglio una 38. Io ho avuto queste taglie quando avevo 12 anni. Fate voi. Mo' valà! Non sono orgogliosa dei miei chili in più – certo che il blog non aiuta, è un po' colpa vostra, gne, gne, gne - e come tutte le donne, quando mi guardo allo specchio, vedo un sacco di difetti, ma credo che ci sia bisogno di equilibrio e quello arriva dalla testa. L'altro giorno sono stata folgorata. Leggendo Vanity Fair, c'era l'intervista ad una modella cosiddetta curvy con delle sue foto mezza nuda. Aveva le ciccette sballonzolanti ed era bellissima! Un viso meraviglioso su un corpo burroso e sensuale: la vorrei invitare a cena. Ma solo senza Maritino, son mica scema, eh. Quelle foto mi hanno dato una botta notevole di autostima.
Quindi: mangiare equilibrato, fare movimento, ma senza rinunciare a quello che è uno dei massimi piaceri della vita: mangiare!
Allora un'idea per tenersi leggeri con gusto, un'insalata con spinacini teneri e freschi, con finocchio e arance rosse di Sicilia. Un contorno perfetto per il ricco pranzo pasquale, pieno di ferro, vitamine e fibre per diventare ancora più belle.

A casa mia...mangiare è bello!

Spinacini con finocchio e arancia rossa

Spinacini con finocchio e arancia rossa


Ingredienti per 4 persone

  • 300 gr di spinacini freschi
  • 1 finocchio
  • 2 arance tarocco
  • Olio evo
  • Sale&Pepe


Preparazione


In una ciotola metti gli spinacini e i finocchi tagliati con la mandolina



Taglia a vivo le arance e riduci a cubetti.



Con il succo di metà arancia fai un'emulsione con olio, sale e pepe. Condisci l'insalata e servi con fette d'arancia


mercoledì 27 marzo 2013

Grigliata indoor

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Mi arriva mail della rappresentante di classe di Alice: “[...]domani vado ad aiutare i bambini a confezionare i pensierini di Natale [...]”. Certo, come no. Domani è giovedì santo e ci addentriamo nel clou della settimana santa in attesa della Pasqua, ma come darle torto per questo lapsus? Sembra di stare a novembre e forse arriverà ancora un po' di neve. Oh, ragassi, siam passi? Non so nel resto d'Italia, ma a Torino fa un freddo becco, si gira con cappotti, sciarpe e ombrello nella borsa ed io non riesco proprio a mettere quelle décolleté color cipria (coro maschile: cipria non è un colore, è un cosmetico!) che fan tanto primavera. Disdetta.
Lo so che parlare del tempo è banale, fa parte di quelle tipiche chiacchiere che si fanno con il vicino di casa quando sei obbligato a condividere l'ascensore: “Eh, signora mia, ha sentito che arietta? Copra bene le bambine, chè è un attimo prendere un malanno!”. Tiè, uccello del malaugurio. Ma è inevitabile parlarne e pensarci: a me 'ste nuvole grigie mi infastidiscono, viene voglia di stare sotto il piumone tutto il giorno e chi si è visto, si è visto. E poi, se non ricordo male, è già da qualche anno che a Pasqua c'è un tempo schifoso: ma che palle! Io voglio fare la grigliata!
Uh, come mi piace: quel profumo di legno bruciato, lo sfrigolare delle costine, il pane abbrustolito, gli spiedini colorati. Ma sopratutto mi piace perché è l'unica cosa che impegna, a livello culinario, il Maritino. Lui è il re della griglia. Io gli preparo tutto l'occorrente, ma poi tocca a lui sudare sette camicie e avere le mani di quel simpatico color nero-unto. Niente, mi sa che a pasquetta si sta in casa. Ma ecco una ricetta che è perfetta anche con la griglia elettrica, per la grigliata indoor: le ali di pollo marinate al limone. Tanti aromi – rosmarino, timo, salvia, aglio – succo di limone e olio buono per un'ala di pollo croccante, saporita e fresca grazie al limone, da mangiare obbligatoriamente con le mani.
Se qualcuno di voi avrà il sole, buona grigliata e beati voi.

A casa mia...pasquetta sotto la neve!

Ali di pollo marinate al limone alla griglia

Ali di pollo marinate al limone alla griglia


Ingredienti per 3 persone

  • 6 ali di pollo
  • 1 limone grande
  • Mezzo bicchiere di olio evo
  • Rosmarino
  • Salvia
  • Timo
  • 1 spicchio d'aglio
  • Sale


Preparazione


In una ciotola metti l'olio, il succo del limone, l'aglio, il sale e le erbe aromatiche e fai un'emulsione



Metti le ali di pollo a marinare per almeno 40 minuti, rigirando un paio di volte



Metti a cuocere le ali di pollo sulla griglia rovente, bagnando ogni tanto con l'emulsione di limone



Cuoci fino a che la carne sarà ben cotta (il pollo crudo non va bene) e servi caldo


martedì 26 marzo 2013

Una mamma 100% geeky

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Regolarmente, tutte le mattine, apro la pagina di facebook e mi compare la finestrella con i compleanni della giornata. E' asettico fare gli auguri sui social? Se il festeggiato del giorno è veramente un amico, personalmente preferisco mandargli un sms o telefonare, mi sembra meno anonimo, ma quando è stato il mio turno mi ha fatto piacere ricevere tanti auguri sulla mia pagina, per un giorno mi sono sentita un po' la regina di facebook. Oggi è il compleanno di Cristiana e non potevo che farle gli auguri attraverso il blog, lei che è per me un grande esempio di “blogger con le palle”. Cristiana ha uno dei più importanti blog di mamme, 100% mamma, e ha avuto il coraggio e la bravura di lasciare l'ordinario, il tanto agognato posto fisso, per trasformare la sua passione in un vero lavoro, fare la blogger di professione e poter essere più presente con le sue figlie. Pazza? Non direi proprio, ma piuttosto audace, decisa, ferma nelle sue convinzioni e nelle capacità, qualità che molto spesso mancano ai giovani italiani.
Con Cristiana ci conosciamo dai tempi del liceo ed è stato bello ritrovarsi dopo tanti anni e scoprire quante cose avevamo in comune: il matrimonio da giovani, due figlie a testa e la voglia di fare nella vita ciò che veramente ci piace e condividerlo con gli altri sulla rete. Perché, diciamolo, siamo mamme super geeky!
Ogni tanto, nel suo blog, Cristiana mi “ruba il lavoro” e tra consigli materni, lavoretti per bambini, brainstorming sull'educazione, mette anche delle ricette: me la immagino con il lap-top sempre aperto, Iphone di fianco, perline in ogni dove, disegni attaccati sul frigo con le calamite, bimbe che si contendono la coroncina da principessa e farina sul tavolo della cucina. Quella di oggi è una ricetta perfetta per portare in tavola un piatto semplice, ma gustoso, pochi ingredienti e velocità, perché non sempre è facile conciliare tutto. Il risotto zucc-one, di primo acchito molto sano con tante zucchine verdi, diventa goloso con la mantecatura con il mascarpone: cremosità e delicatezza che piacerà a grandi e piccini.
Da bloggare.

A casa mia...auguri collega!

Risotto zucc-one (zucchine e mascarpone)

Risotto zucc-one (zucchine e mascarpone)


Ingredienti per 4 persone

  • 50 gr di burro
  • 1 cipolla
  • 3-4 zucchine
  • 350 gr di riso Carnaroli
  • Marsala
  • Brodo
  • 200 gr di mascarpone
  • Sale&Pepe


Preparazione

Fai sciogliere il burro e metti a rosolare la cipolla. Poi fai stufare le zucchine tagliate a dadini. Regola di sale.



Quando le zucchine sono quasi a cottura, versa il riso e fallo tostare per un paio di minuti, poi sfuma con un po' di Marsala



Fai cuocere il riso versando mestoli di brodo bollente. Quando il riso è a cottura, aggiungi il mascarpone e fai mantecare



Servi con una spolverata di parmigiano (facoltativa) e un po' di pepe








lunedì 25 marzo 2013

Invito a due

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Conosco il Mauz da quando sono una ragazzina, in comune l'amicizia di Roby, carissimo amico di entrambi. Spesso veniva con il nostro gruppone di amici a mangiare una pizza – si andava sempre in un locale sfigatissimo in centro perché era il solo che accoglieva 25 persone senza prenotazione...e ci sarà stato anche un motivo - oppure ci si trovava a prendere un caffè e a fare due chiacchiere in compagnia. Il Mauz, all'epoca studente universitario, organizzava ogni anno, nella tavernetta di casa sua, una gara culinaria tra amici. Ognuno doveva portare un piatto o, volendo, cucinarlo sul momento; poi si cenava, gustando ogni portata, cercando di ricordare ogni singolo sapore e alla fine c'era la votazione. Tutti erano giudici di tutti e ogni volta cambiava la modalità di voto che si inventava Roberto, creando arzigogoli assurdi che capiva solo lui. Le prima volte non ho partecipato alla gara culinaria del Mauz perché ero ancora “piccola”, ma Roby mi prenotava il piatto da portare, lui che forse non ha mai cucinato una pasta in vita sua. Ora, avevo sì e no quindici anni, la mia esperienza in cucina era piuttosto esigua e avevo fatto dei biscotti, che seppur buoni, non erano esattamente l'ideale di dolce dopo una cena di venti portate. Come direbbe la nonna emiliana stupa ad cul. Sono stata presa in giro per anni con sta storia dei biscotti.
Quando mi sono fidanzata con il Maritino – lui già ammesso all'annuale gara luculliana – il Mauz ha invitato anche me. Ero gasatissima perché con il Maritino stavamo insieme da pochissimo e quell'invito a coppie era stato come l'ufficializzazione del nostro rapporto. Sono sempre stata una gran romanticona, e il Mauz una persona sensibile e attenta anche alle piccole cose. E' un amico su cui poter veramente fare affidamento, una presenza discreta ma importante, un uomo con tanti interessi tra cui la cucina.
La ricetta di oggi è sua, un gran classico per la Pasqua: la pastiera. Dolce tipico napoletano che si gusta nelle festività pasquali, fatto con la frolla, la ricotta, i canditi, il grano: il procedimento un po' lungo mi spaventava, ma è assolutamente fattibile e il risultato dona grandi soddisfazioni a chi cucina e a chi mangia. Da preparare il giorno prima, perché la pastiera deve riposare 24 ore: sarà ancora più buona.

A casa mia...la gara culinaria sarebbe da riorganizzare!

Pastiera

Pastiera


Ingredienti

  • Pasta frolla fatta con questa ricetta
  • 250 gr di grano precotto
  • 200 ml di latte
  • 80 gr di burro
  • 350 gr di ricotta fresca
  • 300 gr di zucchero
  • 2 uova + 2 tuorli
  • 100 gr di canditi (cedro e arance)
  • Scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 fialetta di acqua di fiori d'arancio
  • 1 tuorlo per spennellare


Preparazione

Metti in una casseruola il grano con il latte, il burro e la scorza del limone e fai cuocere a fuoco dolce fino a che il latte si sia un po' asciugato. Fai la pasta frolla con questa ricetta e mettila a riposare in frigo per mezz'ora.



In una ciotola lavora la ricotta con lo zucchero.



Poi aggiungi le uova, i tuorli, i canditi e l'acqua di fiori d'arancio. Lavora fino ad ottenere una crema



Quando il grano non sarà più caldo, uniscilo alla crema di ricotta



Stendi la pasta frolla. Rivesti la tortiera con la carta forno e metti la pasta frolla. Riempi con il composto e con la pasta avanzata fai delle striscioline. Spennella con il tuorlo sbattuto.



Inforna a 190° (forno statico) per circa 1 ora. Dopo 50 minuti consiglio ci monitorare la cottura. La frolla deve essere brunita, l'impasto asciugato ma sempre morbido.
Fai riposare la pastiera per 24 ore prima di gustarla.








venerdì 22 marzo 2013

Pasqua con Mosè

Google immgini - Il principe d'Egitto

La prossima settimana sarà Pasqua e di sicuro i palinsesti televisivi proporranno il film di Mosè con Charlton Heston. Un sicurezza, un po' come “Una poltrona per due” sotto le festività natalizie. Un film del 1959 che è un po' un mappazzone, con effetti speciali a dir poco superati, ma questo episodio della Bibbia è sempre suggestivo. Per i bimbi è forse un po' cruento – anche se le acque insanguinate del Nilo sono rosse di salsa di pomodoro e si vede – e una valida alternativa per imparare la storia dell'Esodo è il cartone animato “Il principe d'Egitto”. In verità Alice ha paura anche di quello, ma lei è proprio un po' fifona: si tappa gli occhi con le mani e urla “cambia, cambia, cambia!”. Credo che non farà il medico.
La storia di Mosè e della fuga dall'Egitto è affascinante, ricca di segni e simboli, che fanno tutt'ora parte della tradizione ebraica e anche di quella cristiana.
Dio ordinò che ogni famiglia si procurasse un agnello o un capretto da mangiare nella notte; se la famiglia fosse stata troppo piccola, si sarebbe unita ai vicini per condividere la carne.
Ecco, qui ci sono le basi delle mie convinzioni culinarie. Quando ero bambina, mi era balenata per la mente, forse per 4-5 nanosecondi, l'idea di diventare vegetariana – sti poveri animaletti – poi però ho pensato a Gesù che apprezzava capretti e i pesci addirittura li moltiplicava, così ho riflettuto: beh, ma se anche Lui se li magna, io sono tranquilla. E avanti di bistecche. Mi spiace per gli amici vegetariani, ma sono un'onnivora convinta.
E poi c'è la condivisione: il cibo è sempre più buono se in tavola si è in tanti e a Pasqua non importa che siano parenti o amici, perché Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi. Pure Mosè lo sapeva.
Oggi, quindi, un piatto che fa parte della tradizione fin dall'antichità. Il capretto al forno è facile e buonissimo, ancor meglio se accompagnato dalle patate. Basta avere tanti gusti – rosmarino, salvia, alloro, ginepro – e il gioco è fatto per festeggiare la Pasqua come i nostri padri ci hanno insegnato.
Abbondate sempre con le patate, quelle non bastano mai.

A casa mia...non c'è bisogno di mangiarlo di fretta!

Capretto con patate al forno

Capretto con patate al forno


Ingredienti

  • 1 kg di capretto tagliato a pezzi
  • 1 kg di patate
  • 4-5 foglie di alloro
  • 4-5 foglie di salvia
  • Bacche di ginepro
  • Pepe rosa
  • Rosmarino
  • Sale
  • Olio evo


Preparazione

Disponi il capretto sulla leccarda del forno ricoperta di carta forno



Aromatizza con le foglie di alloro e salvia, le bacche di ginepro e il pepe rosa, sala



Taglia le patate a cubotti, metti rametti di rosmarino e l'olio




Cuoci in forno a 200° per circa 1 ora, girando di tanto in tanto per far cuocere uniformemente. Dopo l'ora di cottura monitora: le patate devono essere morbide e la carne cotta, ma non secca. Sala le patate.





giovedì 21 marzo 2013

Amica con la A maiuscola

Fri al Porretta Soul Festival

Sono fortunata, ho tanti amici: non parlo della pletora di amici che si ha su facebook, ma di persone con cui ho realmente un rapporto vero, fatto di chiacchiere, cene insieme, confronto. Non mi basterebbero le dita delle mani per contarli ed è meraviglioso. Poi, però, ci sono amici con la A maiuscola, quelli a cui confidi le cose più intime, con cui hai condiviso momenti della vita importanti, quelli su cui sai di poter fare affidamento seriamente, quelli con cui non è importante se non ci si vede spesso, ma sai che se hai bisogno, l'altro c'è. Fri è una di queste amiche, con la A maiuscola. Ci siamo conosciute a quattordici anni, tra i banchi del liceo. Lei biondissima, una bellezza ancora in erba – tipica adolescente con sorriso ferrato dall'apparecchio - ma che già piaceva molto al mondo maschile. Non abbiamo legato subito, mi sembrava troppo diversa da com'ero io. Lei già curata nel vestirsi e pettinarsi, anche se all'epoca un po' tamarretta e fu soprannominata mica per niente “culo da Naxos” - nome di una discoteca torinese - io, tutta casa-chiesa e con un look anni '90 agghiacciante: capelli senza un taglio sensato, ciuffo moscio, trucco ma che cos'è, mocassini. Ci mancavano Carla ed Enzo che dicessero: “Ma come ti vesti?!”. Per fortuna, anche se giovani, siamo andate al di là dell'aspetto estetico – io sono migliorata, giuro! - e la nostra amicizia è cresciuta ogni anno di più. Tra i ricordi più belli, una vacanza insieme al mare da lei: birretta sul molo, chitarre suonate al tramonto con i capelli bagnati, Manu Chao e Guano Apes ascoltati in loop, autostop vietatissimo dai genitori per andare a ballare ed io che, per una scommessa persa, chiedevo una sigaretta a simpatici signori col batacchio di fuori in una spiaggia di nudisti. Quante risate. E poi i viaggi insieme a Parigi, Praga, Lisbona...ma è bellissimo anche ricordare i pomeriggi passati a studiare per gli esami universitari, le serate tra libri e caffettiere enormi per tenerci sveglie.
E' ufficialmente cominciata la stagione dei fiori ed è anche il giorno mondiale della poesia, per cui oggi una ricetta primaverile che fa venire voglia di parlare in versi lirici. Le pappardelle con le fave sono un primo semplice, ma che esce dall'ordinario, perfetto per i vegetariani, ma se si vuole rendere questa pasta un po' rock e più gustosa, consiglio di aggiungere della salsiccia sbriciolata: connubio perfetto.
Oggi è anche il compleanno di Fri, splendida donna che fa il mestiere che ama e per cui ha studiato tanto, che ha la musica nel sangue e canta da paura – Alice la chiama Francesca-che-canta – che è una mia Amica, con la A maiuscola.

A casa mia...W la primavera!

Pappardelle fave e salsiccia

Pappardelle fave e salsiccia


Ingredienti per 4 persone

  • 250 gr di pappardelle all'uovo
  • 600 gr di fave surgelate
  • 1 cipolla
  • Brodo
  • 300 gr di salsiccia
  • 80 gr di burro
  • Parmigiano grattugiato
  • Pepe&Sale


Preparazione


Passa le fave ancora surgelate nel microonde per qualche minuto, in modo che si ammorbidiscano. Così sarà più semplice togliere la pellicina esterna.




Sciogli metà del burro e fai soffriggere a fuoco lento la cipolla tagliata sottile. Poi aggiungi le fave pulite. Irrora con un po' di brodo e lascia cuocere dolcemente. Regola di sale.



Quando butti le pappardelle nell'acqua in ebollizione, aggiungi la salsiccia, privata della pelle, nelle fave e rosola a fuoco un po' vivace



Scola le pappardelle al dente e finiscile di cuocere nella padella aggiungendo ancora un po' di brodo e mantecando con il burro rimanente.



Servi a piacere con pepe e parmigiano


martedì 19 marzo 2013

Siamo amici, vero?

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I papà dei maschi si riconoscono per alcuni tratti in comune: gongolano e se la tirano con gli amici per le dimensioni degli attributi della propria creatura in fasce – donne, se pochi centimetri sono motivo di vanto, facciamoci delle domande; comprano la collana completa dei dvd di Lupin perché il frugoletto non può non conoscerlo se vuol essere un vero uomo; sognano il giorno in cui il figlio sarà abbastanza grande per portarlo allo stadio, ma cominciano a cantargli l'inno della propria squadra fin dalla culla.
I papà delle femmine condividono un'unica caratteristica: si rimbambiscono, pesantemente. Basta un sorriso della loro piccola principessa per farli sciogliere e capitolare in qualunque “sì”, e nutrono un profondo odio nei confronti del genere maschile, fin dai tempi dell'asilo.
Un bimbo appena nato ha bisogno della sua mamma, il papà ha un ruolo marginale all'inizio e comincia a sentirsi realmente importante quando il figlio comincia ad interagire. Questo lasso di tempo dura pochi mesi, poi la figura paterna diventa fondamentale ed è per questo che esiste una festa a lui dedicata. Oggi è la festa del papà! E non poteva che cadere il giorno di san Giuseppe, padre per eccellenza di un figlio piuttosto impegnativo...
Auguri al Maritino, che con due peperine come le nostre figlie è uno dei sopracitati rimbambiti e se vuole andare allo stadio, ci porti pure le femmine – non so se il messaggio sia chiaro; auguri al Brother per il suo onomastico e per la sua prima festa del papà; auguri a tutti i nuovi padri e a quelli che presto lo diventeranno; auguri a Papa Francesco che oggi si insedia ufficialmente in Vaticano. Last but not least, auguri al mio papà, che ogni tanto entrava in camera mia e mi invitava a ballare tra la scrivania e l'armadio, e con quel suo sguardo complice e amorevole mi chiedeva: “Siamo amici, vero?”.
Oggi una ricetta con i carciofi che al mio papà piacevano molto. Uno sformato semplice e delicato che farà subito festa, adatto anche ai papà celiaci, basta usare la farina senza glutine come ho fatto io l'ultima volta. Il gusto non varia, se ne utilizza solo un po' meno perché “lega” più velocemente rispetto alla farina normale.

A casa mia...auguri a tutti i papà!

Sformato di carciofi gluten free

Sformato di carciofi gluten free


Ingredienti

  • 10 carciofi
  • 1 spicchio d'aglio
  • Olio evo
  • 50 gr di burro
  • 3 cucchiai di farina senza glutine
  • 250 ml di latte
  • 3 uova
  • 80 gr di parmigiano grattugiato
  • Sale&Pepe


Preparazione


Pulisci i carciofi e mettili a stufare in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio. Aggiungi un po' di acqua se si dovessero asciugare.



In una casseruola fai sciogliere il burro, poi aggiungi la farina gluten free e mescola con la frusta, fino ad ottenere una salsa roux cremosa.




Aggiungi il latte scaldato e continua a mescolare con la frusta fino ad ottenere una besciamella non troppo liquida. Regola di sale.



Quando i carciofi sono morbidi, mettili nel mixer e frullali. Regola di sale e pepe.



Alla crema di carciofi aggiungi le uova e il parmigiano




Incorpora la besciamella, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Rivesti la forma da budino con carta da forno bagnata e strizzata e versaci il composto.




Cuoci in forno statico a 200° per circa 40 minuti. Servi caldo


lunedì 18 marzo 2013

Buon anno...ah, no!

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Caspita, sembra ieri che abbiamo festeggiato il capodanno, ancora ci rintronano in testa gli scoppi dei petardi, il ricordo della ciucca da prosecco è ancora vivido, eppure il 2013 si sta già concludendo...è proprio volato questo anno. No, non sono diventata matta, ma lo avete visto il tempo fuori?! Mancano pochi giorni alla primavera e a Torino sembra di essere a dicembre: per strada i bambini  fanno pupazzi di neve e al bar si beve il vin brûlè. Gli unici contenti sono i gestori degli impianti sciistici che si stanno fregando le mani e loro sì, che stappano la bottiglia! Almeno quest'anno nessuno troverà strano aprire il panettone – ce n'è sempre uno superstite dal Natale, è inevitabile - invece della colomba, a Pasqua.
Che noia, che barba, che barba, che noia. Ho voglia di sole caldo, di germogli verdi, di maglioncini leggeri, di pic nic su prati fioriti, di caffè presi nei dehor. Per ora, ma speriamo che il freddo abbia le ore contate, bisogna mantenere l'abitudine invernale del tazzone di tè tenuto tra le mani per scaldarle.
Il tè, però, non lo si può mica lasciare da solo, necessita di una fetta di torta per poter essere veramente corroborante e consolatore.
Avevo in casa delle succose e profumatissime arance tarocco, quelle un po' rosse, e ne ho utilizzata una per aromatizzare una torta fatta con la ricotta e resa golosa dalle gocce di cioccolato. Dal forno si espandeva, per tutta la casa, un odore meraviglioso. La ricotta e gli albumi montati a neve fermissima rendono la torta soffice e morbida, l'arancia e il cioccolato sono un connubio collaudato da veri golosi. Il mio amico Roberto, che non ama molto i dolci, mi ha chiesto una fetta da portare via. Son soddisfazioni.

A casa mia...aspettando che sia primavera!

Torta con ricotta, arancia e gocce di cioccolato

Torta con ricotta, arancia e gocce di cioccolato


Ingredienti

  • 100 gr di burro
  • 150 gr di zucchero
  • 3 uova
  • 250 gr di farina
  • 250 gr di ricotta
  • 50 gr di gocce di cioccolato
  • 1 arancia
  • 1 goccio di latte
  • 1 bustina di lievito
  • Zucchero a velo


Preparazione


Monta il burro ammorbidito con lo zucchero. Poi aggiungi i tuorli, uno alla volta, con la farina mischiata con il lievito



Aggiungi la ricotta e amalgama



Aggiungi le gocce di cioccolato e la scorza dell'arancia grattugiata. Se l'impasto dovesse risultare troppo compatto, usa un goccio di latte per ammorbidire



Aggiungi il succo di mezza arancia. Monta a neve gli albumi e incorpora delicatamente



Imburra e infarina la tortiera e versa l'impasto.



Cuoci in forno statico a 180° per circa 40 minuti. Servi con una spolverata di zucchero a velo