lunedì 22 aprile 2013

Earth day

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Topolino era di gran lunga il mio giornalino preferito quando ero bambina: in camera, il brother ed io, ne avevamo una bella collezione che arrivava per lo più dallo scambio nelle bancarelle dei bambini in montagna. Ci veniva comprato in rare occasioni. In estate, all'arrivo al porto di Genova per imbarcarci verso la Sardegna, c'era la tappa obbligatoria nel casone arancione della Tirrenia – non esisteva ancora l'attuale complesso con centro commerciale annesso – per pipì, Cornetto dell'Algida e, appunto, il numero nuovo di Topolino da leggere in nave. Ma regolarmente veniva finito prima ancora di salire sul traghetto: arrivavamo all'imbarco cinque ore prima della partenza perché metti che ci sia coda in autostrada...e se si buca una gomma? Previdenza materna. Tra una storia di Paperino e una con Orazio e Clarabella, c'erano le barzellette con le vignette del cane Sansone – ma esiste ancora? - interviste improbabili a cantanti anni '80 con giacche argentate dalle spalle enormi, occhiali da sole colorati e pettinature da denuncia e poi gli immancabili test sull'ecologia e sul rispetto della natura con domande di tutto rispetto. Butti la carta per terra? a) sì e anche con gusto b) solo quella delle caramelle c) no, mai! Pena uno sganassone dei miei genitori. Cosa inquina di meno? a) un Hummer con doppio tubo di scappamento b) un'Ape car con alettoni gialli c) una bicicletta tipo Graziella. Test di un certo livello. Ricordo, però, che leggevo interessata le spiegazioni sull'ecologia da Giovani Marmotte e il risultato era che per due giorni facevo attenzione a chiudere l'acqua mentre mi lavavo i denti. Son cose.
Ma non scherziamo, su: oggi è la Giornata della Terra, l'Earth day, nata nel 1970 per sensibilizzare le persone alla conservazione delle risorse naturali, al rispetto per il nostro ambiente per salvaguardare il pianeta. Se andate a vedere, Google ha dedicato un doodle pensato ad hoc. In tutto il mondo ci saranno manifestazioni e concerti e dal blog celebro il nostro meraviglioso mondo con una ricetta tutta naturale.
Il purè di cavolfiore al curry è un esperimento veramente riuscito, un modo alternativo di mangiare le verdure. E' assolutamente senza grassi, per cui è perfetto per chi vuole rimanere leggero, e il curry gli dà quella nota speziata molto piacevole.
Quando cucinate il cavolo, aprite le finestre: l'unico inconveniente di questa ricetta è che la casa non profumerà di violette.

A casa mia...rispettiamo il nostro mondo!

Purè di cavolfiore al curry

Purè di cavolfiore al curry


Ingredienti per 4-6 persone

  • 1 cavolfiore
  • Curry
  • Olio evo
  • Sale


Preparazione

Lava e dividi in cimette il cavolfiore. Fallo cuocere in acqua bollente salata fino a che sarà morbido




Scola bene e riduci in purè con il frullatore ad immersione con un goccio di olio




Aggiungi il curry a piacere, poco per volta, fino a raggiungere l'intensità che più piace. Amalgama bene con un cucchiaio



Servi il purè caldo con un filo di olio


venerdì 19 aprile 2013

Io capotavola, Elio alla mia destra

Foto di Eelst - Concerto a Torino 18 aprile 2013

E all'improvviso parte una canzone tipo Bregovic! Non posso non ballare, almeno con il cuore. Ieri sera c'è stato il concerto di Elio e le Storie Tese e ho ancora nelle orecchie la loro musica fantastica, sulle labbra quel sorriso da ebete che mi rimane per due ore tutte le volte che li sento. Un concerto come sempre di altissimo livello, con tante canzoni nuove tratte dall'album che sta per uscire: la colonna sonora dell'estate è già decisa. L'unica cosa che non mi è piaciuta è la location: i teatri non permettono di muoversi, di ballare, di alzare le braccia al cielo gridando “Forza Panino”, ma sei costretto a stare seduto sulla tua poltroncina di finto velluto rosso, contendendoti il bracciolo con un vicino che manco canta perché non sa le parole. Tzè.
Non so a quanti concerti di Elio sono andata, parecchi, lo abbiamo seguito anche in trasferta un paio di volte; li ho conosciuti tutti, abbiamo chiacchierato, ogni tanto ci si manda un messaggio su facebook, ma c'è un cosa che vorrei assolutamente fare: invitarli a cena e cucinare per loro. Uh, come mi piacerebbe! Ho già deciso: io capotavola, Elio alla mia destra. Secondo me sono dei buongustai e credo che punterei sulla cucina piemontese, per dare loro quel calore casalingo che fa bene al cuore. Forse andrei in paranoia sul menù, ci penserei bene. Spesso, però, capita di avere ospiti all'improvviso e solitamente avviene proprio il giorno in cui devi andare a fare la spesa e nel frigorifero c'è l'eco. Così è successo quando il Maritino ha invitato a pranzo un suo collega: io ero in ufficio e non avevo tempo di preparare nulla. Tempismo perfetto. Dunque, avevo 3 zucchine e del gorgonzola: risotto sia! Io adoro i risotti, sopratutto farli quando ci sono amici, perché durante la preparazione si chiacchiera e si comincia a sorseggiare un bicchiere di vino. Love it.
Le zucchine rosolate velocemente con un po' di cipolla, il riso fatto sfumare con l'immancabile marsala e la mantecatura finale con il gorgo: un piatto che è una vera goduria. Il collega ha chiesto se accetto i ticket perché vorrebbe venire a pranzo tutti i giorni da me. Son soddisfazioni.
E all'improvviso parte una canzone tipo Van de Sfroos!

A casa mia...elii, quando venite?

Risotto zucchine&gorgo

Risotto zucchine&gorgo


Ingredienti per 4 persone

  • 50 gr di burro
  • 1 cipolla
  • 3-4 zucchine
  • 350 gr di riso Carnaroli
  • Marsala
  • Brodo
  • 150 gr di gorgonzola dolce
  • Sale&Pepe


Preparazione

Fai sciogliere il burro e metti a rosolare la cipolla. Poi fai stufare le zucchine tagliate a dadini. Regola di sale.



Quando le zucchine sono quasi a cottura, versa il riso e fallo tostare per un paio di minuti, poi sfuma con un po' di Marsala



Fai cuocere il riso versando mestoli di brodo bollente. Quando il riso è a cottura, aggiungi il gorgonzola e fai mantecare



Servi con una spolverata di parmigiano (facoltativa) e un po' di pepe








mercoledì 17 aprile 2013

Quando ero gnocca


Mia madre mi ha portato un sacco pieno di cianfrusaglie risalenti alla mia adolescenza, quindi più o meno, si tratta del Paleolitico. Ho trovato cimeli storici come il mio walkman, compagno di tante avventure, la bottiglia vuota della Smirnoff della gita scolastica a Lisbona, il floppy disk della mia tesina di maturità – il floppy! - e delle foto veramente agghiaccianti. E' vero, sono fototessera, e normalmente nelle foto dei documenti si hanno espressioni degne di poster “Wanted” con la taglia da 100.000$, ma durante gli anni dell'adolescenza si è veramente dei brutti anatroccoli. Io, poi, non mi truccavo per niente e avevo un taglio di capelli senza un reale senso di esistere. C'è stato, però, un periodo della mia giovinezza in cui mi trovavo carina. Quasi quindicenne, avevo trascorso due mesi in Sardegna dai nonni e mi ero imposta di dimagrire. Tutti i giorni in spiaggia a nuotare e fare lunghe camminate con il mio fidato walkman, due volte a settimana aquagym al mare, altre due volte andavo con mia zia a correre intorno allo stadio – ceeeee, il Sant'Elia! - il tutto abbinato ad una dieta equilibrata. Certo, senza figli, senza marito, senza responsabilità particolari è tutto molto più semplice. Insomma, sono tornata a settembre super abbronzata, capelli lunghi biondi e dimagrita di otto chili: una gnocca, modestamente parlando. Il brother ha pensato che così poteva portarmi in giro e abbiamo cominciato a uscire insieme. Ah, l'amore fraterno.
Quella di oggi è, più che una ricetta, un'idea per mangiare la carne in modo sfizioso, ma leggero, che ho imparato da mia zia. Le cotolette light sono veramente buone, con l'impanatura aromatizzata all'origano – ma ognuno può sbizzarrirsi con le erbe che più piacciono – e senza l'utilizzo dell'uovo. Qualche goccia di limone sulla panatura e accompagnate a pomodori in insalata: un piatto fresco, gustoso e leggero. Piaceranno molto anche ai bambini, garantito.

A casa mia...chi viene a correre con me?

Cotolette light all'origano

Cotolette light all'origano


Ingredienti

  • Fettine di coscia di vitello
  • Pane grattugiato
  • Origano
  • Olio evo
  • Sale
  • Limone (a seconda dei gusti)


Preparazione

Mischia il pangrattato con abbondante origano



Impana le fettine di carne con il pane aromatizzato, schiacciando bene per far aderire la panatura




Metti a cuocere in una padella con un po' di olio




Servi caldissime con una fettina di limone


lunedì 15 aprile 2013

Let's spring

Aperitivo in Piazza Vittorio, Torino

Questa volta sembrerebbe veramente ufficiale: la primavera è arrivata! Il segnale inequivocabile non sono le temperature più alte o gli alberi in fiore, ma le paperine senza calze. Quando noi donne ci liberiamo dei collant e sfoggiamo scarpe nuove dai colori pastello, è fatta, la bella stagione è arrivata. Let's spring! Senza dubbio il periodo dell'anno che preferisco: le giornate si allungano, i rami si caricano di germogli verdi chiarissimi, fiori rosa (fiori di pesco) fanno da cornice ai viali, sono di buon umore, ho desiderio di uscire, di godermi un aperitivo seduta ad un tavolino di Piazza Vittorio, ho voglia di fare shopping, di sostituire i vestiti d'ordinanza invernali neri e grigi – fantasia portami via – con capi colorati e allegri, e poi non vedo l'ora di organizzare cene sul terrazzo.
Come già vi accennavo la scorsa settimana, la prova costume è dietro l'angolo, per cui bisogna fare un po' di attenzione.
Ho comprato un cavolfiore e il mio verduriere cosa mi mi dice? “Ah, signò, ce butti la besciamella sopra e lo ficchi in forno, 'na bomba!”. Ecco, sì, mio caro consigliere da strapazzo, si vede che sei un uomo e non capisci una mazza di diete!
Il danno era fatto: il tarlo della besciamella cremosa e della crosticina golosa mi stava facendo impazzire e la salivazione era a livelli altissimi, ma la mia forza di volontà ha avuto la meglio. Tiè, diavolo tentatore. Però le verdure bollite, le insalatine, dopo un po' – diciamolo – che palle! Così ho pensato, sì al cavolo gratinato, ma light! Le cimette semplicemente sbollentate e poi fatte gratinare in forno con una sorta di besciamella, senza burro e senza latte, ma fatta con il brodo. Il sapore c'era, anche la cremosità e la crosticina pure!
Beh, siamo sinceri, la besciamella vera è un'altra cosa, ma questa è un'ottima soluzione per un piatto leggero, senza grassi e gustosissimo. Quindi, epic win per me.

A casa mia...ecchecavolo!

Cavolo gratinato light

Cavolo gratinato light


Ingredienti per 6 persone

  • 1 cavolfiore
  • 250 ml di brodo
  • 2 cucchiai di farina
  • Noce moscata
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • Sale


Preparazione


Cuoci in acqua bollente salata le cimette del cavolfiore per circa mezz'ora. Il cavolo deve essere morbido ma ancora compatto. Disponi le cimette in una pirofila.



Aggiungi al brodo caldo la farina e la noce moscata e gira con una frusta per evitare grumi, fino ad ottenere una crema simile alla besciamella



Versa la besciamella light sulle cimette e cospargi con il parmigiano grattugiato



Metti in forno statico a 180° per circa 30 minuti, finchè il cavolo non sarà ben gratinato


venerdì 12 aprile 2013

Certificazione #isoblogger

Il mio centrotavola "duecuorieunaforchetta"

Quando ho cominciato l'avventura del blog, non avevo la minima idea di quante foodblogger ci fossero sulla rete. Siamo in tante, tantissime. Se seguite i vari social - Twitter, Facebook, Instagram – si è letteralmente sommersi di fotografie di piatti meravigliosi, che fanno venire l'acquolina in bocca solo a guardarli. Cuciniamo, fotografiamo, condividiamo le nostre ricette come se non ci fosse un domani e sappiamo rendere accattivanti anche le cose più semplici. Ma poi, sappiamo realmente cucinare? E chi lo dice? La fuffa è dietro l'angolo e, è il caso di dire, spesso c'è tanto fumo e niente arrosto.
Ma ecco che scende in campo Valeria, del blog Due cuori e una forchetta, che ha deciso di testare personalmente la cucina delle foodblogger e vedere se si meritano l'attestato #isoblogger.
Non me lo sono fatta dire due volte, così Valeria è stata ospite a casa mia.
Il suo resoconto sulla serata –leggete e gustatene tutti - mi ha quasi commossa perché è riuscita a cogliere degli aspetti intimi della mia persona, al di là delle mie doti prettamente culinarie, e per questo non posso che ringraziarla, oltre al fatto che mi ha dipinto come una super gnocca con occhi azzurri e capelli biondi da Raperonzolo. Digressione: se anche chi mi ha conosciuta con i capelli castani, mi vede bionda, dite che devo farmi delle domande?!Sono bionda dentro.
Per questa particolare serata ho pensato ad un menù familiare, un viaggio attraverso le regioni a cui sono legata: per la Sardegna, patria materna, pecorini e pane guttiau per l'aperitivo; per il Piemonte ho scelto lo sformatino di carote e nocciole di Cortemilia con crema al Castelmagno; per l'Emilia, terra di mia suocera, i cappellacci alla zucca, rigorosamente fatti a mano con l'aiuto prezioso del Maritino; poi un ritorno in Piemonte - perchè la mia regione ha diritto ad un plus - con lo stracotto al Barbera e le patate duchessa, per poi arrivare alla Sicilia, paese di mio nonno paterno, con i cannoli siciliani, che oggi vi propongo.
La ricetta non è difficile, solo un po' lunga nei tempi perché bisogna friggere i cannoli pochi alla volta, ma provateci, perché la soddisfazione sarà grande. I miei consigli: attenzione che l'olio in frittura non sia troppo caldo, altrimenti i cannoli si apriranno: a me è successo, eccome; la ricotta per la crema deve essere esclusivamente di pecora, freschissima. Le varianti sul cannolo siciliano sono molteplici, io li ho fatti con canditi all'arancia e gocce di cioccolato, trovando un'armonia nei sapori. Poi, fate voi.
E con questa cena, mi sono aggiudicata l'attestato #isoblogger.

A casa mia...grazie Valeria!

Cannoli siciliani

Cannoli siciliani


Ingredienti per circa 25 cannoli

  • 250 gr di farina
  • 50 gr di zucchero
  • 40 gr di burro morbido
  • 1 uovo
  • 100 gr di marsala
  • 1 limone
  • 1 litro di olio di semi

Ingredienti per la crema

  • 500 gr di ricotta di pecora
  • 250 gr di zucchero
  • 150 gr di arancia candita
  • 100 gr di gocce di cioccolato
  • 1 fialetta di acqua d'arancio
  • Ciliege candite
  • Zucchero a velo


Preparazione

In una ciotola metti la farina, lo zucchero, il burro tagliato e l'uovo, e comincia ad incorporare gli ingredienti



Aggiungi il marsala e la scorza grattugiata del limone.



Impasta fino ad ottenere un composto morbido ed elastico



Stendi la pasta con uno spessore di 3-4 mm e ricava dei quadrati di circa 10 cm per lato



Avvolgi i quadrati nei cannolicchi di acciaio facendo ben pressione sulla chiusura.


Operazione per cui potete farvi aiutare anche dai bambini



Scalda l'olio, metti a friggere i cannoli 3 per volta, facendo attenzione che l'olio non sia troppo caldo, altrimenti i cannoli si apriranno.



Quando i cannoli sono dorati, toglili dall'olio e lasciali raffreddare su carta assorbente. Poi sfila i cannolicchi e ripeti l'operazione



Fai la farcia: metti nel tritatutto lo zucchero per renderlo più impalpabile. Lavora lo zucchero con la ricotta fino ad ottenere una crema. Aggiungi i canditi.




Amalgama bene, poi aggiungi le gocce di cioccolato e l'acqua di fiore d'arancio.



Riempi i cannoli al momento di servirli, in modo che la cialda non si ammolli. Decora le estremità con ciliege candite e una spolverata di zucchero a velo





giovedì 11 aprile 2013

Ma che...meraviglia!

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Quando si lavora, si hanno tanti impegni, figli da portare a destra e manca, il tempo per andare a fare la spesa è spesso risicato e il super è la soluzione più comoda e veloce per comprare tutto ciò che occorre. Anch'io lo faccio, eccome. Ma quando mi capita di poter andare al mercato, rimango sempre affascinata e capisco quante cose belle si perdono. Ogni quartiere ne ha uno, ma se parliamo di Torino, il top è sicuramente Porta Palazzo. Un'esplosione di colori, di profumi, un meltin pot favoloso di dialetti e di lingue straniere. C'è la parte al coperto con le carni, quella del pesce, formaggi e salumi, ortaggi e frutta di tutta Italia e la parte dei campagnin, i contadini piemontesi che vendono ciò che il loro piccolo campo regala, magari accanto al marocchino con mazzi di menta perfetta per il tè o meglio ancora per il mojito. E' il più grande mercato europeo e ce l'abbiamo noi. Orgoglio sabaudo.
Porta Pila – così lo chiamiamo noi torinesi – è un luogo scoperto da adulta, troppo lontano dalla mia casa di bambina, mentre il Maritino abitava lì vicino e per lui era una consuetudine accompagnare la mamma e la nonna tra i banchi di legno con la merce disposta ordinatamente, quasi a creare quadri variopinti. Al mercato mi faccio attirare dalla bellezza delle verdure, senza sapere bene a cosa mi serviranno, ma contenta di poter poi cucinare qualcosa di sano. In questo periodo sto cercando di portare in tavola piatti light che però diano soddisfazione sia al palato che allo stomaco, quindi camionate di verdure. L'ultima volta mi sono lasciata tirare dalle meraviglie: bacelli grandi e verdi della stessa famiglia dei fagiolini, da non confondere con le taccole che invece sono della famiglia delle fave e dei piselli. Non sono ammesse battute.
Trovo che già il nome “meraviglia” sia bellissimo, ma sono anche molto buone. Le ho sbollentate – in cottura non riducono - poi ripassate in padella con olio profumato all'aglio e del pomodoro: sane, dietetiche e saporite, mi hanno conquistata.

A casa mia...andiamo al mercato?

Meraviglie al pomodoro

Meraviglie al pomodoro


Ingredienti

  • 500 gr di meraviglie
  • 400 gr di pomodori pelati
  • 2 spicchi d'aglio
  • Olio evo


Preparazione

Pulisci le meraviglie tagliando solo le estremità. Mettile a cuocere in acqua bollente salata per circa 30 minuti







Scola bene. In padella metti un goccio di olio con gli spicchi d'aglio. Quando l'olio è profumato, aggiungi le meraviglie sbollentate e falle insaporire.



Scola i pelati dall'acqua di vegetazione. Tagliali grossolanamente e aggiungili alle verdure.




Fai saltare per qualche minuto, poi servi caldo


mercoledì 10 aprile 2013

Bon appetit

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Ieri ho visto (per l'ennesima volta) Julie&Julia, film cult per una blogger di cucina. Meryl Streep è una delle mie attrici preferite, anche se in questo film ha una doppiatrice con una voce veramente fastidiosa e sembra perennemente ubriaca. Non vi sto a raccontare la trama perché immagino che tutti sappiate di cosa sto parlando, ma se non l'avete visto, vedetelo. Su Rieducational channel.
Al momento dei titoli di coda, dopo un poco di commozione per il finale – Gesù, quanto sono sensibile - il mio pensiero è sempre lo stesso: che culo sta Julie Powell! La mia è tutta invidia, in verità è stata molto brava con il suo blog, sia per la portata del progetto, sia perché quando ha cominciato a scrivere – che figo vedere che usa blogger proprio come me - non c'era ancora la moda dei social network che sono, oggettivamente, dei trampolini di lancio molto efficaci.
Come mi piacerebbe scrivere un libro...Ehi, editori all'ascolto, io sono disponibile, non fate i timidoni!
Julia Child – il cui motto era Bon Appetit - scrisse un libro di ricette francesi per americani, ed io? Ricette veloci per fare bella figura? Ricette per prenderlo per la gola? Ricette per sopravvivere? Ricette buone, questo è poco ma sicuro. Forse è meglio assoldare un copy. O forse sono troppo avanti.
Quello di oggi è un piatto di quelli venuti al mondo usando ingredienti che avevo in casa, senza averci pensato troppo. Pesce spada, pomodori secchi, olive taggiasche e limone, per un primo veramente buono, veloce e fresco, da gustare con un bicchiere di prosecco ghiacciato.
Provate, poi mi direte se sarà il caso di inserire questa ricetta nel mio prossimo best seller.

A casa mia...e se scrivessi veramente?

Fusilli pesce spada, olive taggiasche e limone

Fusilli pesce spada, olive taggiasche e limone


Ingredienti per 4 persone

  • 300 gr di pesce spada
  • 3-4 pomodori secchi
  • 2 cucchiai di olive taggiasche
  • Prezzemolo tritato
  • Mezzo bicchiere di vino bianco secco
  • 1 limone
  • Olio evo
  • Sale&Pepe


Preparazione


Metti a rosolare il pesce spada tagliato a cubetti con un po' di olio evo



Sfuma con il vino. Aggiungi il prezzemolo tritato, i pomodori secchi tagliati a listarelle e le olive



Lascia cuocere per circa 5 minuti. Poi regola di sale e aggiungi la scorza grattugiata del limone, lasciando da parte un po' di scorza da tagliare a listarelle



Cuoci i fusilli al dente e finisci la cottura con il pesce. Servi con la scorza di limone


martedì 9 aprile 2013

Tutti vogliono Pupi

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Ricordo bene: era sera, dopo cena, ero alla mia scrivania piena di dispense e fotocopie universitarie, la parete di fronte con le foto delle gite scolastiche, scrivevo la mia consueta pagina di diario, fantasticavo con la mente sul mio matrimonio ed ero in attesa. Poi, finalmente, il telefono squillò. Dopo più di una settimana di ritardo, quella piccola creatura aveva deciso di venire al mondo il giorno del compleanno del suo papà. La prima bimba a nascere tra gli amici, i miei più cari amici. Doveva ancora nascere e le avevano già affibbiato un nomignolo: Pupi. E così la chiamiamo ancora adesso. Quattro chili e fischia di bambina – povera la mia amica Lalla - con la faccina rotonda e le labbra a cuore: la più bella neonata che abbia mai visto, anche di più delle mie figlie. E poi brava, tanto brava che sembrava finta. Erano gli anni in cui eravamo tutti fidanzati o sposati, ma senza figli, giovani e spensierati, erano gli anni in cui si facevano le quattro del mattino a giocare a scopone o a yatzee – beh alla fine, non è cambiato molto – e Pupi era la mascotte del gruppo: stava con tutti, sorrideva, non rognava mai e si addormentava in qualsiasi posto. Se tutti i bambini piccoli fossero come era lei, il mondo avrebbe un'impennata demografica: tutti vorrebbero una figlia così, da metterci la firma.
Oggi Pupi compie 12 anni, si sta trasformando in una donnina con le sue idee, i suoi desideri, ma ha mantenuto quello sguardo di purezza mista ad ingenuità che l'ha sempre contraddistinta e che la rendono un'adolescente meravigliosa. E se prima tutti l'avrebbero voluta come figlia, tra poco avrà la fila di pretendenti...da mandare via, ovviamente. (NdR: l'ultima frase è stata scritta per tranquillizzare il padre). E ancora adesso si addormenta ovunque, come una bimba.
Nel giorno del suo compleanno, un piatto che sono sicura apprezzerebbe, perfetto per essere portato a cena dagli amici: il gateau di patate è un grande classico, ma ognuno ha la sua variante negli ingredienti. A me piace con il prosciutto cotto, la mozzarella, tanta noce moscata e il mio segreto – forse di Pulcinella – è di montare a neve gli albumi per renderlo più leggero e meno mappazzone. Non ho ancora capito come può essere catalogato, se sia un antipasto, un contorno, un secondo o un piatto unico: forse l'ultima che ho detto perché una porzione piccola non basta. Non si può dire di no alla morbidezza delle patate, alla mozzarella filante, alla crosticina di pane grattugiato, bontà!

A casa mia...auguri Franci e Roby!

Gateau di patate