lunedì 8 aprile 2013

Dalla Scala a Vottignasco, la mia ascesa sociale


Quella appena trascorsa è stata una settimana di grande vita sociale, cene, controcene, amici ed eventi. In particolare sono stata per la prima volta nella mia vita alla Scala di Milano. Che chic. Una cosa improvvisa, non programmata, grazie a dei biglietti omaggio. Cosa vi viene in mente se uno dice “Vado alla Scala”? Aida, Turandot, Traviata? Ecco, noi abbiamo assistito a Cuore di cane, opera totalmente in russo di Raskatov, dal libro di Bulgakov. Temevo i sottotitoli in polacco - stile Corazzata Potëmkin - e che ad un certo punto uno si alzasse e dicesse “Cuore di cane è una cagata pazzesca!”. Ma come si dice, a caval donato...con quel che segue. Devo dire che non mi è dispiaciuta, ma è sicuramente un'opera molto difficile da seguire. Andare alla Scala è stato comunque emozionante. Prima di entrare, io e il Maritino, abbiamo fatto un giro tra le vie del centro di Milano, sempre affollatissime, alla ricerca di un posticino per mangiare qualcosa. Ora, tutti i locali in zona Duomo, sono praticamente inavvicinabili: se prendi un caffè seduto, potresti aver bisogno di vendere un rene per pagare il conto. Così, da bravi risparmiatori, abbiamo mangiato un pezzo di pizza in un fast food. Immaginate la scena: Maritino in giacca e cravatta, io con vestitino carino, tacchi e borsa firmata, vassoio in mano con coca cola d'ordinanza e un tipo che dice “Figa, vengono a mangiare qui e poi vanno alla Scala” (da leggere con forte accento milanese). Beccati.
Dopo la gran soirèe milanese, la settimana è finita con la Festa del maiale a Vottignasco: come passare dalla Scala ai porci nel giro di pochi giorni, ovvero la mia ascesa sociale.
Vottignasco è un paesino in provincia di Cuneo, con più maiali che cristiani; siamo andati a mangiare in un agriturismo, sfondandoci di carne alla brace, carne cruda e bollito che si scioglieva in bocca. Alla faccia dei vegetariani e di Peppa Pig.
C'è bisogno di depurazione, il nostro fegato grugniva. Oink. Una bella zuppa è quel che ci vuole: ricca di legumi e di verdure. Ho preso uno di quei sacchettini mix di fagioli, lenticchie e piselli decorticati che non hanno bisogno di ammollo e ho aggiunto zucchine, patate e cipolla. Buona, confortante, saporita. Per il tempo grigio e autunnale che c'è a Torino è perfetta, se invece avete la fortuna di avere il sole e temperature già calde, gustatela tiepida.

A casa mia...oh mia bela Madunina!

Zuppa contadina

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