venerdì 22 novembre 2013

Cairo, sono tua!

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Scena I, mattina: sei a casa dal lavoro e ne approfitti per mettere a posto quei cassetti del mobile in salotto, che sono diventati un'accozzaglia di cose indefinite e che non sai di avere; accendi la tv per avere un po' di compagnia e ti trovi un programma di cucina. Massaie che impastano, eco friendly che ti insegnano a fare marmellate con le bucce di qualcosa, biondone con stacco di coscia in bella vista – e siamo solo al mattino – che seguono con attenzione lo sfrigolare di una padella, ma in realtà pensano che vorrebbero fare colazione da Tiffany. Aridatece Wilma De Angelis.
Scena II, pomeriggio: dopo pranzo ti concedi una pausa rilassante sul divano, accendi la tv e ti trovi un programma di cucina. Repliche di show cooking o chef che rimettono in sesto ristoranti e ristoratori che farebbero meglio a darsi all'ippica.
Scena III, sera: dopo una giornata faticosa, finalmente arriva il momento in cui i tuoi figli sono a letto, quindi divano, copertina, tisana e accendi la tv; fai zapping per trovare un programma decente e, indovina un po', ti imbatti nell'ennesimo programma di cucina. Non se ne esce più vivi. O se sei vivo, hai il colesterolo che implora pietà.
L'altra sera, mentre io e la Nanagrande guardavamo complici una replica di Masterchef USA, il Maritino sbotta: “Eccheppalle! In questa casa o si guarda Peppa Pig o una trasmissione di cucina!”.
Oppure una partita del Toro, aggiungerei io. Che vi devo dire, sarà per deformazione professionale oppure per il desiderio inconscio – mica tanto inconscio: Presidente Cairo, prendimi! Costo molto meno della Parodi e dopo lavo anche le pentole! – di volere essere dall'altra parte dello schermo, ma io queste trasmissioni le guardo, prendo spunto, rido e critico, e ho già segnato in agenda che il 19 dicembre comincia la terza edizione di Masterchef Italia. Tanti amici mi chiedono di partecipare e vi ringrazio per la fiducia che avete in me, ma no, proprio non fa per me e per la mia cucina. Io sono semplice, casalinga, caciarona e amo cucinare i piatti tipici regionali per gli amici, per la mia famiglia. Cosa direbbero Cracco, Barbieri e Bastianich se gli preparassi i peperoni con la bagna caoda? Dopo un mi stai diludendo se li mangerebbero, lascia fare. Fan tutti i fighetti, ma poi i sapori semplici vincono sempre.
I peperoni con la bagna caoda sono uno dei millemila antipasti del Piemonte, una ricetta semplice che secondo me ben si adatta ad una bella tavolata, anche a quella più elegante delle feste natalizie. I peperoni gialli e rossi, meravigliosi colori autunnali, si cuociono da soli in forno e la casa avrà un profumo eccezionale; la salsa di acciughe – la mia è poco agliata – si fa in pochi minuti, un po' di più di quelli che ci metteranno i vostri ospiti a spazzolare il piatto.
Alla faccia di Cracco.

A casa mia...tradizione piemontese!

Peperoni con bagna caoda

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