giovedì 6 novembre 2014

Scusa se ti chiamo zia

Quando si ha una famiglia numerosa è facile che le date di compleanni, anniversari o avvenimenti importanti siano ravvicinate, con conseguenti tridui e veri e propri tour de force mangerecci per festeggiare tutti. Esempi pratici: un mio zio e un mio cugino sono nati l'8, il Brother il 9 e un altro cugino il 10, tutti a luglio, e sempre l'8 luglio è il giorno in cui mi sono laureata. Bottiglie a profusione. Il 28 maggio – e ne avevo già parlato qui – è il compleanno di mia madre, ma anche l'anniversario dei miei nonni, dei miei zii e l'onomastico del nonno e di un cugino. Insomma, una grande festa.
Cristina è mia zia – ma guai a chiamarla così, non risponde! - l'ultima di cinque fratelli, la piccola di casa. Era (e lo è ancora) la zia ggggiovane, quella che si portava lo stereo in bagno e cantava mentre si asciugava i capelli, quella che d'estate andava in discoteca con gli amici – e con spalline anni '80 da far invidia ad un giocatore di football – e tornava all'alba; era la zia che aveva un sacco di orecchini enormi con la clips perfetti per essere “rubati” da noi nipotine per far finta di essere lei, e che ci portava a mangiare la pizza da sole per farci sentire grandi.
Nella nostra vita abbiamo tanti avvenimenti in comune: la sua ultima gravidanza è stata in concomitanza con la mia prima (compagne di nausee), la sua bimba è nata il giorno del mio anniversario di matrimonio e Nanagrande il giorno dopo suo marito (e anche un altro zio...ve l'ho detto!) e quest'anno le nostre figlie hanno fatto la Prima Comunione lo stesso giorno. Ma soprattutto, siamo nate nella medesima data. Ogni anno, quindi, c'è la gara a chi chiama per prima per farsi gli auguri ed io trovo che sia bellissimo condividere il proprio compleanno con una persona a cui si vuole bene.
Domenica saranno trentaquattro (#vaccaboia) e, togliendo l'inevitabile carogna per gli anni che passano così veloci, sono felice. Felice perché mi sento una donna realizzata, ma so che ho ancora tante cose da fare, da imparare, da vivere. A volte, quando la stanchezza prende il sopravvento, ho il desiderio di una maggiore stabilità – e qui lavoro e pecunia vanno a braccetto – ma poi mi rendo conto che invece è bellissimo, ed anche un gran privilegio, avere ancora la possibilità di rimescolare le carte, di avere sempre nuovi progetti, di poter cambiare e avere la speranza di dare una svolta alla propria vita.
Ecco, quello che auguro a me, a Cristina e a tutti coloro che compiono gli anni in questi giorni, è di avere sempre un obiettivo, piccolo o grande che sia, una meta da raggiungere, uno di quei propositi che fanno alzare dal letto con il sorriso e tanta voglia di fare. Io adoro essere chiamata zia dalle mie nipotine, per cui auguri zia! (E scusa se ti chiamo zia).
E se oltre ai fini “più alti” avete anche voglia di cucinare, beh, tombola!
La proposta di oggi è tipicamente autunnale, unisce una ricetta della mia nonna materna agli ingredienti più piemontesi che ci siano: uno sformato di broccoli morbido e saporito, accompagnato da una bagna caoda leggera che vi permetterà di godervi il piatto senza la paura di ammazzare qualcuno con l'alito.
Lo si può cucinare in monoporzioni oppure in uno stampo più grande, perfetto per una cena tra amici per festeggiare insieme!

A casa mia...si spengono le candeline!

Sformato di broccoli con bagna caoda leggera

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