martedì 12 marzo 2013

Mio cuggino topo-cane

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Marcello è uno dei miei innumerevoli cugini, ma la nostra storia è un po' insolita. Non abbiamo in comune ricordi di infanzia, cene di famiglia, tavolate di natale con parenti. Non ho mai potuto dire ai miei compagni di scuola mio cuggino ha fatto questo e quello […] allora chiamo mio cuggino, anzi, io chiamo a mio cuggino (Mio cuggino - EeLST) A volte capita – anche nelle migliori famiglie – che ci siano incomprensioni, cose non dette o semplicemente la vita porta a percorrere strade diverse. Con Marci, a causa di vicissitudini varie, non ci siamo più visti per tanti, tanti anni. Io ero una bambina, lui già un ragazzo, ognuno si faceva la sua vita. Poi, quando avevo quasi diciotto anni, ci siamo rivisti per il compleanno di uno zio in comune che ha riunito tutta la famiglia: fu amore a prima vista. Platonicamente parlando. Uno dei periodi più belli della mia vita risale a quando ho cominciato l'università: andavo spesso a trovarlo nel suo negozio – a pochi passi dalla facoltà – e si chiacchierava, si rideva, si fumava. Spensieratezza allo stato puro. Io cominciavo a sentirmi una donna, ma allo stesso tempo mi piaceva il senso di protezione che mi dava una persona più grande, che con gli altri uomini faceva il “siciliano con coppola e lupara in spalla” per non farli avvicinare. Era il suo modo di esprimermi affetto, ma mannaggia a lui, quante occasioni perse! Il cuggino topo-cane - chiamato così sempre per la canzone di Elio – è una delle persone più divertenti e intelligenti che io conosca ed è bello, ora che siamo tutti e due adulti - lui lo era già prima, ma pensava di essere un ragazzino – con figli a carico, incontrarci e continuare a ridere e a scherzare, sopratutto di noi stessi, esattamente come in quei pomeriggi di serenità.
Oggi è il suo compleanno e il mio festeggiamento per lui, che abita in un'altra città, passa attraverso uno dei piatti della mia infanzia, quello che chiedevo sempre a mia madre quando era il mio compleanno: le cotolette. Se fatte bene, sono come le ciliegie, una tira l'altra. La cosa fondamentale è fare il pangrattato in casa perché la panatura risulterà più croccante e buona e metterci sempre tanto amore.

A casa mia...mio cuggino mi protegge!

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