martedì 9 aprile 2013

Tutti vogliono Pupi

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Ricordo bene: era sera, dopo cena, ero alla mia scrivania piena di dispense e fotocopie universitarie, la parete di fronte con le foto delle gite scolastiche, scrivevo la mia consueta pagina di diario, fantasticavo con la mente sul mio matrimonio ed ero in attesa. Poi, finalmente, il telefono squillò. Dopo più di una settimana di ritardo, quella piccola creatura aveva deciso di venire al mondo il giorno del compleanno del suo papà. La prima bimba a nascere tra gli amici, i miei più cari amici. Doveva ancora nascere e le avevano già affibbiato un nomignolo: Pupi. E così la chiamiamo ancora adesso. Quattro chili e fischia di bambina – povera la mia amica Lalla - con la faccina rotonda e le labbra a cuore: la più bella neonata che abbia mai visto, anche di più delle mie figlie. E poi brava, tanto brava che sembrava finta. Erano gli anni in cui eravamo tutti fidanzati o sposati, ma senza figli, giovani e spensierati, erano gli anni in cui si facevano le quattro del mattino a giocare a scopone o a yatzee – beh alla fine, non è cambiato molto – e Pupi era la mascotte del gruppo: stava con tutti, sorrideva, non rognava mai e si addormentava in qualsiasi posto. Se tutti i bambini piccoli fossero come era lei, il mondo avrebbe un'impennata demografica: tutti vorrebbero una figlia così, da metterci la firma.
Oggi Pupi compie 12 anni, si sta trasformando in una donnina con le sue idee, i suoi desideri, ma ha mantenuto quello sguardo di purezza mista ad ingenuità che l'ha sempre contraddistinta e che la rendono un'adolescente meravigliosa. E se prima tutti l'avrebbero voluta come figlia, tra poco avrà la fila di pretendenti...da mandare via, ovviamente. (NdR: l'ultima frase è stata scritta per tranquillizzare il padre). E ancora adesso si addormenta ovunque, come una bimba.
Nel giorno del suo compleanno, un piatto che sono sicura apprezzerebbe, perfetto per essere portato a cena dagli amici: il gateau di patate è un grande classico, ma ognuno ha la sua variante negli ingredienti. A me piace con il prosciutto cotto, la mozzarella, tanta noce moscata e il mio segreto – forse di Pulcinella – è di montare a neve gli albumi per renderlo più leggero e meno mappazzone. Non ho ancora capito come può essere catalogato, se sia un antipasto, un contorno, un secondo o un piatto unico: forse l'ultima che ho detto perché una porzione piccola non basta. Non si può dire di no alla morbidezza delle patate, alla mozzarella filante, alla crosticina di pane grattugiato, bontà!

A casa mia...auguri Franci e Roby!

Gateau di patate

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